Donnarumma al Manchester City: i retroscena di una trattativa internazionale tra Psg e City

Il trasferimento di Gigio Donnarumma al Manchester City ha chiuso uno dei capitoli più intricati del mercato estivo europeo. Un’operazione da 35 milioni di euro che, se osservata solo attraverso l’obiettivo dei club, sembrerebbe lineare, ma che in realtà ha visto muoversi dietro le quinte veri e propri “capi di Stato” del calcio internazionale: lo sceicco Mansour per il City e l’emiro Al Thani per il Paris Saint-Germain. Entrambi, legati da rapporti di parentela ma rivali da sempre, hanno orchestrato la trattativa tra Abu Dhabi e Doha, rendendo la vicenda molto più complessa di quanto apparisse. Inizialmente, la Dinamo Kiev è stata coinvolta indirettamente, con la proposta del Galatasaray: appena 10 milioni per il cartellino più una percentuale sulla futura rivendita, e offerte salariali fino a 15 milioni all’anno per Enzo Raiola, agente di Donnarumma. Tuttavia, la volontà del portiere azzurro era chiara: approdare in Premier League. Anche il Fenerbahce si è affacciato sul dossier, aumentando la pressione ma senza successo, mentre il PSG rimaneva fermo nelle trattative con il City. Il ruolo di Pep Guardiola si è rivelato decisivo: il tecnico spagnolo ha deciso di sostituire Ederson, 32 anni e nazionale brasiliano, puntando su Donnarumma come nuovo titolare. L’accordo con il portiere italiano prevede un contratto da 12 milioni di euro netti a stagione per cinque anni, che lo colloca come secondo calciatore meglio pagato della rosa, dietro solo a Haaland, e primo tra gli italiani in Europa per stipendio. Un riconoscimento che va oltre l’aspetto economico, sottolineando la fiducia del City nelle qualità e nella leadership del portiere campione d’Europa. Con questo passaggio, Donnarumma si pone davanti a nuove sfide, pronto a confermarsi nel campionato più competitivo e ricco del mondo, con l’obiettivo di estendere il proprio palmarès oltre i successi ottenuti in Francia e consolidare la propria carriera ai massimi livelli internazionali.